Franco Guerzoni (Modena, 1948)

nel 1970 intraprende diverse, non tradizionali e spesso effimere pratiche di produzione artistica, molto sperimentali e vicine alla fotografia; il contesto è di forte influenza concettuale e intenso scambio con altri giovani artisti, tra cui F. Vaccari, C. Parmiggiani, L. Ghirri. Nel 1973 tiene la prima personale Archeologia, a cura di R. Barilli, Galleria Studio G7, Bologna. In questi anni l’artista presta grande attenzione al mondo archeologico e alla memoria, elaborando anche libri opera che affrontano i temi del viaggio, della riproduzione dell’immagine e della sua ambiguità. Viaggia in Turchia, Iran, Afghanistan, India e Nepal; passaggi testimoniati da mostre come Blow-Up, 1976; Foto-grafia, a cura di A. C. Quintavalle, 1977; Il tesoro di Begram, Trisorio, Napoli, 1978. Nei primi anni ‘80 si avvicina alla pittura intesa come materializzazione e non rappresentazione della parete dove si compie la sua personale operazione archeologica: nascono grandi carte gessose, esposte in Carte di viaggio, Villa Romana, Firenze; Cosa fanno oggi i concettuali?, Rotonda della Besana; Scavi superficiali, Galleria Civica, Modena. Alla fine del decennio Guerzoni intraprende grandi cicli di opere come Decorazioni e rovine, Biennale di Venezia, Venezia, 1990, e Restauri provvisori, a cura di P. G. Castagnoli, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Bologna.  Espone in numerose personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2011 il suo lavoro è incluso nel Padiglione Italia, LIV Biennale di Venezia; nel 2013 Palazzo Pitti organizza l’antologica La parete dimenticata. Fra le personali più recenti si annoverano Nessun luogo, da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri, Triennale di Milano, Milano, 2014; Archeologie senza restauro, MAMbo, Bologna, 2014; Futuruins, Palazzo Fortuny, 2018; L’immagine sottratta, Museo del Novecento, Milano, 2020-2021. Nel 2022 partecipa alla collettiva Renverser ses jeux, Jeu de Paume, Parigi, poi Triennale di Milano, Milano. Attualmente vive e lavora a Modena.

Studio G7 ha dedicato all’artista le personali Archeologia, 1973; Studio per Flauto, 1976; Ipotesi sulla forma, 1978; Mescolare le carte o la biblioteca di Don Chisciotte, 1981; Grotta in casa, 1984; Di giorno e di notte in soffitta, 1991; Altre Stanze, 1997; Motivi vaganti, 2003; Archeologie senza restauro, 2014; la doppia personale Franco Guerzoni & Luciano Bartolini, 1986; Nascosto in bella vista, 2021.

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